Sovente, al fine di ottenere un risparmio fiscale, alcuni locatori registrano il contratto di locazione dichiarando un canone inferiore a quello pattuito. In ordine a questo modo d’agire, Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, con sentenza in data 17 settembre 2015, n° 18213, hanno affermato che ai sensi dell’art. 13, comma 1, della Legge n° 431/1998, in ipotesi di locazione ad uso abitativo registrata per un canone inferiore al reale, il conratto resta valido per il canone apparente, mentre l’accordo simulatorio relativo al maggior canone è affetto da nullità, insanabile dall’eventuale registrazione tardiva.